giovedì 31 luglio 2014

22 settembre 2014 - SI PARTE!

Iconografia a fine articolo
*** IN EVIDENZA IN EVIDENZA IN EVIDENZA IN EVIDENZA IN EVIDENZA ***

22 settembre 2014
Primo Talk Show in diretta streaming!
Inaugurazione e presentazione del progetto
- Inclusione Digitale -
di Carmelo Augello
L'evento per gli utenti di Facebook (clicca qui)
L'evento per gli utenti Google+ (clicca qui)
Commenta e/o stampa la locandina (clicca qui)



Iconografia: TV | Calendario | Live 





martedì 29 luglio 2014

Il quarto click e la quarta riga!

Il pupino qui a fianco dorme perché questo post supera tre righe, tu cerca di resistere, è importante!

Dareste ai vostri figli chili di cioccolato e videogame 24 ore su 24 per farli stare buoni?



Questo è ciò che in realtà succede in una famiglia molto speciale, dove i genitori sono coloro che hanno il potere di decidere quali contenuti devono arrivare al popolo attraverso i media e i figli siamo noi fruitori di tali media. In pratica, i contenuti di qualità, tipicamente poco attraenti specialmente per i giovani, vengono trasmessi in orari impossibili, mentre il gossip e l'intrattenimento e le notizie spazza allegria, la fanno da padrone negli orari di maggior fruizione (colazione, pranzo e cena). Avrete già intuito che nella metafora, il "cioccolato e i videogame" sono proprio quest'ultima categoria di contenuti. In pratica siamo bombardati di contenuti che stuzzicano la nostra attenzione e la nostra morbosità latente, semplicemente perché così si alza l'audience, per una spietata corsa al profitto.
Proprio come fanno alcuni genitori con i loro figli per farli stare buoni ed ottenere più "margine" per farsi gli affaracci propri, senza badare troppo alle conseguenze per i figli (naturalmente non mi riferisco a chi lo fa per necessità e nell'emergenza)
I danni sociali di una simile strategia applicata alla massa, continuano anche su internet, infatti mentre cerco contenuti di qualità, vengo continuamente bombardato da spot che solo apparentemente sembrano correlati alle mie ricerche e invece mi portano da tutt'altra parte e spesso mi infettano il PC.
Ormai ho imparato a distinguere gli spot buoni da quelli cattivi con una precisione stimabile in circa il 99% delle volte, ma per sfuggire a queste tentazioni ho dovuto investire un po' del mio tempo soffermandomi sulle cose, leggendo e rileggendo bene e confrontandomi con gli altri.
Insomma una sorta di mini studio dedicato alle trappole della rete che oggi però mi restituisce, con gli interessi, tutto il tempo impiegato. Si infatti un breve periodo dedicato allo studio di questi meccanismi e di queste dinamiche oggi mi permette di navigare fluidamente, concentrandomi sulle cose che mi servono davvero per portare avanti i miei progetti senza distrazioni inutili e senza infettare il PC.
Ma quanti fanno questo? Per fare questo bisogna essere allenati al soffermarsi, osservare, studiare e sforzarsi di comprendere cose nuove, importanti per migliorare la qualità della nostra vita.
Di fatto, le strategie adottate negli ultimi vent'anni per distribuire notizie e contenuti alle masse e l'aggravante dell'incremento dei ritmi vitali, quindi della stanchezza psico-fisica, hanno causato un inasprimento del pensiero e degli stili di vita.
Probabilmente è per questo che il popolo di internet non legge messaggi e post più lunghi di tre righe e rinuncia a cercare ciò che stava cercando se per trovarlo bisogna fare più di tre click!
E chi vorrebbe diffondere la CULTURA DIGITALE? Come comunica con chi è rimasto intrappolato nei contenuti brevi ma pieni di emozioni come video di gattini che fanno le fusa, bambini prodigio, aforismi e frasi d'amore?
Quanti avranno la forza di volontà di evadere da questa prigionia ed affrontare il difficile viaggio dal benessere ipotetico a quello reale?
Il reale benessere è nascosto dietro la tecnica e la tecnologia, quindi è in quella direzione che bisogna andare, ma con cognizione di causa, nel modo giusto, con le scarpe adeguate, altrimenti si rischia di arrivare con i piedi tumefatti o non arrivare affatto.
Il progetto di INCLUSIONE DIGITALE è il vostro paio di scarpe per affrontare questo viaggio.
Ma quanti avranno letto questo post fino alla fine? E qui ritorna il paradosso!





lunedì 28 luglio 2014

Banche del tempo

Iconografia a fine articolo
Le banche del tempo sono ormai una realtà ben collaudata anche in Italia e ne sorgono continuamente grazie all'entusiasmo ed alla sensibilità di persone che credono in forme alternative di scambio. Sono organizzazioni strutturate e gestite come le banche tradizionali, solo che la moneta contabilizzata è il tempo!
Sono spesso gestite da persone attente ai reali bisogni della collettività e del proprio territorio. Persone che hanno un'idea chiara del concetto di innovazione e contaminazione dal basso. Le cose però si complicano non poco se si presenta un'opportunità di innovazione e contaminazione molto più grande che è la proposta di uno scambio esteso nell'intero territorio nazionale grazie all'interattività della rete internet ed a nuove forme di comunicazione e volontariato.
Vediamo ad esempio la differenza tra la modalità tradizionale di gestione e la modalità estesa:

Modalità tradizionale
Lo scambio avviene aderendo formalmente all'organizzazione con una vera e propria modulistica, con relativa identificazione del membro e sua sottoscrizione, tutto secondo uno schema riconosciuto al livello governativo e monitorato da un coordinamento nazionale.
I membri si riuniscono in sedi opportunamente scelte con delle scadenze concordate dove ci si conosce e si creano rapporti sociali che evolvono nel tempo.
Ognuno da visibilità alle proprie competenze ed esperienze che intende offrire come contributo e poi, tramite un sistema di gestione, domanda ed offerta si incontrano.
Tutto questo non fa una grinza perché solitamente si svolge nell'ambito di un'area geografica limitata al proprio piccolo Comune o al proprio quartiere se la città è più grande e comunque fra persone che possono incontrarsi fisicamente.
E' una bella realtà, una bella pacifica rivoluzione!

Modalità estesa
E' la modalità che propongo io e che ha dato vita a volte a nuovi entusiasmi, a volte ad approfondimenti, a volte a scetticismi e a volte a rifiuto immediato.
Ogni persona, trovandosi davanti ad una cosa nuova, sconosciuta, quindi per certi versi anche difficile da decifrare, con il proprio intuito e la propria sensibilità ed esperienza, reagisce in modo diverso.
La modalità estesa prevede lo scambio del tempo anche fra persone non facilmente raggiungibili fisicamente.
Nella fattispecie, propongo alle BDT uno scambio di lezioni per via telematica "uno a molti", quindi con grandissimo risparmio di tempo rispetto ad uno scambio "uno ad uno" tramite canali telematici audio video in cui è possibile anche proiettare delle diapositive, come si fa in una vera e propria aula ma rimanendo ognuno comodamente a casa sua in assoluta privacy, o alla luce del sole a proprio libero arbitrio.

Reazioni alla modalità estesa
Mentre alcuni gestori di BDT si prendono il loro tempo per valutare la possibilità di adeguare il sistema di gestione a questa eventualità, altri gestori non solo di BDT ma anche di altre organizzazioni che si occupano di sociale e di carità, visto che il mio contributo al momento è ostentatamente GRATIS, si stanno organizzando per coinvolgere quante più persone possibile e "sedersi" nell'aula virtuale per godersi tutto ciò che ho da offrire.
Solo dopo (o al massimo in corso d'opera) faranno le valutazioni e decideranno se il progetto merita o meno di essere tenuto in vita, del resto come si può valutare qualcosa di mai visto prima e che si può spiegare bene solo facendolo? Attraverso un veloce scambio in chat e una telefonata fatta in fretta?
Credete sia un bene frenare un tal proposito? Ma come? Da rivoluzionari a censori? Ma poi censori di che?
L'innovazione dev'essere dentro di noi  bisogna aprire le porte alle nuove idee ed alle risorse umane che hanno qualcosa da offrire. "A caval donato non si guarda in bocca!"

Come decollare?
Se chiedo qualcosa in cambio allora lo faccio perché ho il mio tornaconto, se non chiedo nulla, allora c'è qualcosa sotto... Emergere e dare valore al proprio "Brand Personale" su internet è veramente difficile.
E' ormai così diffusa la cultura negativa della rete (spam, truffe, clonazioni di carte e identità etc.. etc..), che non si riesce quasi più a distinguere i buoni dai cattivi, anzi più garanzie dai, più ti lasci identificare, più gatta ci cova!
Gli esperti di marketing hanno rilevato che la peggior promozione è l'autopromozione, che è proprio ciò che sto facendo io e devo ammettere che hanno ragione da vendere (e infatti la vendono e c'è anche chi se la compra).
Ma come faccio ad offrire qualcosa gratuitamente se devo pagare una campagna di marketing per farmi promuovere da altri?
E quanto mi deve costare in termini di tempo e risorse varie, persuadere le persone a sedersi nell'aula virtuale?
Basterebbe semplicemente che chi ha già un canale di comunicazione verso più persone (come ad esempio un gruppo su Facebook) le informasse, come persone grandi e responsabili che valutano di persona se la cosa interessa o meno.
Nei gruppi che ho amministrato io in passato in diverse piattaforme anche prima di Facebook, tutto ciò che non era in odor di commercio l'ho sempre lasciato pubblicare. Come faccio io a decidere cosa è buono e cosa non è buono per membri dei gruppi che amministro? Mica ho a che fare con dei bambini!
Allora la potenza dei social network dov'è finita? Che ce ne facciamo di tutta questa potenza divulgativa? Le cose a pagamento non vanno bene e le cose gratis neanche. Cosa va bene? Rimanere circoscritti nella propria  piccola realtà? E l'evoluzione a che velocità avanza? Continuiamo ad evolverci a 10 all'ora come è sempre stato o ci volgiamo evolvere a 1000 all'ora com'è necessario per competere con le altre nazioni?
Ed e' proprio a questo che serve il mio progetto; a regalare nuovi punti di vista e nuove possibilità a tutti di evolversi più rapidamente.
Se il mio progetto non viene ancora ben compreso, è ancora una volta colpa del DIGITAL DIVIDE quello più grave, quello culturale.
E' un po' il cane che si morde la coda, io cerco di somministrare cultura digitale a persone che, giustamente, hanno difficoltà a focalizzarne il valore proprio perché non hanno abbastanza cultura digitale.
SIAMO AL PARADOSSO!
Eppure non chiedo manco un cent! Si tratta di assistere ad una trasmissione televisiva ma che si vede col PC su internet: Una volta tanto un film diverso, interattivo ed istruttivo, che potrebbe cambiare la qualità della nostra vita.
Che male potrà mai fare? Se non piace... si può sempre cambiare canale!

In conclusone
Sappiate che ho imparato più cose partecipando ai webinar negli ultimi 3 anni che in tutta la mia vita. Webinar dai più disparati a partire da quelli organizzati della Pubblica Amministrazione a quelli estemporanei organizzati da ragazzetti che ridendo e scherzando mostrano competenze digitali da fantascienza!
Io non aspetto che qualcuno mi proponga di partecipare, cerco e partecipo a tutto ciò che ha "ingresso libero" e grazie a questa strategia di auto apprendimento, oggi sono ben spendibile sul mercato del lavoro, molto più di quanto non mi abbiano reso spendibile i titoli scolastici (con tutto il rispetto per l'istituzione e i docenti con le contropalle che ho avuto la fortuna di conoscere).
Il mio progetto è reale e ben documentato. Attraverso critiche costruttive e suggerimenti, sta per salire sul trampolino.
Se tutto va bene, a settembre il lancio da questo stesso blog!
Io dico che vale la pena di esserci. :)

Maggiori informazioni si possono leggere (cliccando qui) o cliccando la voce del menu "il progetto" in alto qui nel blog.

L'adattamento e l'assemblaggio dell'immagine finale sono stati realizzati da Carmelo Augello




domenica 27 luglio 2014

Bufale ad larga banda!

No, non mi riferisco alle notizie sull'espansione della rete internet in Italia, sto solo pensando a quante risorse vengono sprecate per ricondividere a cascata contenuti di dubbia attendibilità. Pretendiamo che lo Stato funzioni bene ma quando si tratta di fare un piccolo sforzo noi, per fare un po' di attenzione a cosa facciamo veicolare in rete e cosa invece bisognerebbe ignorare o segnalare, allora le regole del gioco cambiano e possiamo anche soprassedere purché ci si possa distendere un'attimo senza troppi pensieri.
Invece oggi siamo tutti coinvolti dal nuovo ruolo dei singoli nell'orientamento dell'opinione pubblica nella nuova era del web 2.0 e delle smart cities.
Il nostro comportamento in rete è sempre un contributo che, moltiplicato per tutti, influenza l'andazzo generale della nostra bella Italia. Alcuni comportamenti danno un contributo distruttivo altri costruttivo, spesso anche involontariamente.
Ne parleremo presto tutti insieme in diretta video streaming su questo blog, tra un racconto e l'altro.

Resta sintonizzato!




IL PROGETTO


Il progetto, rivolto a tutti, è pronto per essere presentato a: Comuni, scuole, organizzazioni che operano nel sociale, organizzazioni religiose e la mia rete sociale che spero si faccia portavoce.  Leggi tutto


La vera grande difficoltà di questo progetto è la necessità di tenermi aggiornato per offrire contenuti coerenti con le reali esigenze del momento, attendibili e di qualità. Seguire un'evoluzione così rapida e tradurla in un linguaggio semplice accessibile a tutti, richiede un impegno non indifferente che mi impedisce di occuparmi del marketing e della divulgazione. Per questo, ognuno di voi, è automaticamente autorizzato a promuoverlo e dargli visibilità perché arrivi a chi ne ha bisogno e a chi ha il potere di farlo decollare.





lunedì 21 luglio 2014

CITTADINI DIGITALI


A tutti quelli che mi hanno chiesto come si fa a seguire l'evoluzione di questo progetto e conoscere date ed orari degli incontri, rispondo di iscriversi alla mailing list cliccando l'indirizzo email indicato di seguito. Grazie a tutti per il sostegno e non esitate a commentare.