giovedì 7 agosto 2014

Crisi e opportunità


Vorrei comunicare qualcosa di importante a tutti e potrei farlo usando immagini erotiche di donne artefatte, ma non voglio strumentalizzare il sesso per attirare l'attenzione su ciò che faccio, non voglio mortificare la dignità delle donne e nemmeno evidenziare la stupidità di molti uomini. Vorrei che ognuno facesse uno sforzo per spezzare l'incantesimo che gli impedisce di leggere testi più lunghi di tre righe, che lo costringe a postare contenuti ormai triti e ritriti che soddisfano solo la voglia di dirla più grossa degli altri senza mai scrivere una riga originale di proprio pugno generata dal proprio pensiero.

Siamo in crisi e rifiutiamo di vedere anche quella piccola parte di responsabilità che come singoli individui abbiamo in questo. Pretendiamo di sostenere stili di vita insostenibili e di risolvere i problemi postando "aforismi" 24 ore su 24 su amicizia, tradimenti, violenza, insolvenze dello Stato e insolvenze dei Sindaci e quando decidiamo di fare i volontari o i cittadini attivi non vediamo nessun entusiasmo intorno a noi fino a ritrovarci di nuovo soli dopo poche settimane.

A che osa è dovuto tutto questo? E' un problema o un'opportunità?

Come sempre le due cose vanno di pari passo, nel senso che se nessuno avesse problemi (leggasi "domanda") nessuno avrebbe nulla da risolvere (leggasi "nulla da vendere" o "nulla da offrire" o più semplicemente "offerta"), quindi cesserebbe quella pulsazione che sostiene la vita.
E' anche vero che se tutti avessero problemi e non ci fosse nessuno capace di risolverli si genererebbe la stessa condizione fatale.

Allora qual'è la condizione ideale perché tutto possa scorrere fluidamente tra domanda ed offerta?

Rispondere a questa domanda vorrebbe dire essere Dio, ma se ci accontentiamo di fare qualche umana osservazione, direi che basterebbe che ognuno che ha un problema per se stesso, avesse anche una soluzione per il problema di un'altro, in poche parole ci vorrebbe uno scambio continuo, il più possibile equo, fra individui e fra comunità.
Perché questo avvenga nel migliore dei modi, cioé perché ogni singolo problema incontri la sua soluzione, è necessario che sia l'uno che l'altro "frequentino" gli stessi posti, come le persone che altrimenti non si incontrerebbero mai!

Ebbene, ciò che permette ai problemi ed alle opportunità di incontrarsi, è LA COMUNICAZIONE FATTA BENE!, si proprio quella! Il vero grande problema è l'inabilità alla comunicazione, una inabilità che parte dal DNA fino a sfociare nell'apatia e nella pigrizia malefica manifestata in ogni azione o in ogni singolo post sui social network.

Purtroppo i bravi comunicatori sono pochi e la maggior parte di questi pochi, si lasciano sedurre dal profitto. Così, invece di comunicare contenuti difficili che stuzzicano l'attenzione di una piccola porzione di destinatari, usano le proprie capacità comunicative per spingere al massimo i sensi del grande pubblico ed ottenere una grande attenzione anche a costo di mortificare qualsiasi sano principio e valore umano.

Un comportamento che non si può di certo definire "socialmente responsabile", ma comprendo che davanti alla possibilità di fare profitti l'imperfezione umana trova il terreno più fertile per esprimere il peggio di se!

Ma adesso parliamo dei fruitori, si i fruitori delle fantastiche trovate di questi spietati ed irresponsabili comunicatori. Qual'è il profitto dei fruitori? Tu che stai leggendo e che metti "mi piace" sui contenuti di chi non ti offre null'altro che sterili emozioni stuzzicando la tua libidine... hai mai pensato che l'Italia tende a scivolare verso il baratro e tu fai parte di quel 95% che invece di venire a tirare la corda per ritirarla su, se ne sta solo a gridare aiuto postando contenuti negativi e mai  proposte positive o soluzioni?

Internet, che dovrebbe essere lo strumento simbolo della libertà e della democrazia, ci ha intrappolati nell'individualismo più estremo, dove ognuno cerca solo di apparire senza nulla offrire. E se spunta colui che qualcosa da offrire ce l'ha, viene percepito come il diverso, l'interferenza, colui che riesce ad emergere e mettere in ombra gli altri. Un fastidio, uno che chissà quali arti magiche ha messo in atto e chissà dove vuole arrivare.

Il pensiero umano si è davvero inaridito, si predica in un modo e si razzola al contrario di quanto si afferma.
Un pensiero inaridito non permette una buona comunicazione, si rifugia su tutto ciò che da un piacere immediato senza badare alle conseguenze di ciò che accadrà dopo.

Un pensiero inaridito, vanifica e denigra il lavoro di scienziati, fìlosofi, scrittori, pensatori, studiosi, ricercatori e missionari. Eppure se penso che solo questo 5% di nicchia riesce ancora a reggere il tiro alla fune che vorrebbe l'Italia in fondo al baratro, sapete che vi dico? Io faccio il tifo per loro, perché loro si che stano dimostrando di avere gli attributi e di avere più potere del restante 95% che si fa gli affaracci suoi.
E' a queste persone che darò visibilità e non certo a chi specula sulle tragedie e sugli imputati ancora da condannare o a chi, invece di pubblicare contenuti che accendono i riflettori sulla parte buona dell'Italia, li accendono sulla parte puzzolente amplificandone gli effetti malefici.

Molti avrebbero bisogno di curare le loro capacità comunicative, ma guai a dirglielo!

Beh! Chi desidera cimentarsi in un confronto per il reciproco "crescere" mi troverà sempre disponibile a fare, insieme, grandi cose.



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